Dott.ssa Alessia Sapei – Osteopata Fisioterapista a Torino

IL MAL DI SCHIENA …possibili cause e suggerimenti

Il mal di schiena o lombalgia è un problema purtroppo molto diffuso. Quasi tutte le persone hanno avuto l’esperienza di dolore alla schiena nel corso della vita. Questo dolore può variare di intensità, di durata e soprattutto di causa. In generale spesso però la lombalgia può rendere difficile praticare molte attività della vita quotidiana.

E’ importante anche sapere che il dolore talvolta si presenta in sede lombare ma la causa potrebbe essere altrove, ecco perchè è sempre opportuno che il professionista cui vi rivolgete abbia un approccio globale alla colonna vertebrale e ai diversi apparati (muscoloscheletrico, viscerale, craniosacrale).
Ci sono molte cause di lombalgia. Talvolta si verifica dopo un movimento specifico come il sollevamento di un peso o il semplice piegarsi in avanti. In altri casi non si riesce a ricondurre ad un evento preciso ma probabilmente ad una sommatoria di situazioni potenzialmente stressanti per il corpo. Anche l’invecchiamento svolge il suo ruolo provocando alterazioni degenerative della colonna vertebrale. Questi cambiamenti possono iniziare già dopo i 25 anni (fine del periodo di crescita) e possono renderci predisposti al mal di schiena, soprattutto se si esagera con le nostre attività o con lo sport. Questi cambiamenti tuttavia, non impediscono alla maggior parte delle persone di essere attive, e in generale, di condurre una vita senza dolore.
Una delle cause più comuni di mal di schiena è il dolore muscolare da eccesso di attività. I muscoli e le fibre legamentose possono essere lesionati o eccessivamente stirati. Questo problema spesso è causato da quel primo allenamento o da lavori in giardino troppo pesanti o dallo spalare la neve in un giorno solo. Abbiamo tutti familiarità con questa rigidità e con il dolore nella parte bassa della schiena (e in altre zone del corpo) che di solito va via in pochi giorni. In questi casi sarebbe opportuno non sottovalutare il problema se tende a ripetersi ad ogni attività un po’ più impegnativa, perchè spia di componenti nel corpo che probabilmente non lavorano correttamente, “non sono libere”, e quindi tendono a sovraccaricare di lavoro altre zone. Mantenere una buona mobilità in tutto il corpo ha sempre uno scopo preventivo oltre che curativo.
Alcune persone, invece, sviluppano un mal di schiena che non va via in pochi giorni. Questo, a volte, può significare che ci sia una lesione di un disco intervertebrale (protrusione). Piccoli strappi alla parte esterna del disco (anello fibroso) a volte si verificano con un evento traumatico, altre con l’invecchiamento, altre ancora da sovraccarico delle strutture per problematiche concomitanti (es. listesi). Alcune persone con le lesioni del disco non hanno alcun dolore. Altri possono avere dolore che dura per settimane, mesi o anche di più. Perché alcune persone hanno dolori e altri no, non è ben chiaro. E’ necessario approfondire ogni caso e valutare le problematiche posturali e viscerali correlate. La protrusione di per sè non giustifica un grande dolore, ma probabilmente “l’intorno anatomico” sì, in termini di tensioni profonde muscolari, fasciali, durali (meningi spinali), infiammazione con edema locale, circolazione congesta, ecc.
La situazione peggiora invece se il disco è molto usurato o danneggiato e il nucleo può spremere fino ad uscire fuori dall’anello fibroso (ernia). Quando l’ernia del disco sporge verso il canale spinale, produce una pressione sui nervi spinali sensitivi, causando dolore sia alla schiena ma molto spesso il dolore scende giù lungo i nervi arrivando ad interessare regioni dell’arto inferiore, cambiando localizzazione a seconda dei nervi spinali interessati (sciatalgia e crurarlgia i più comuni). Talvolta il dolore all’arto inferiore esiste senza dolore alla schiena ma il problema è vertebrale (qualcosa comprime la radice spinale alla sua origine). Attenzione ai movimenti in torsione, soprattutto con carichi, poichè sono un modo efficace per procurarsi delle ernie.
Per quanto riguarda l’invecchiamento, i dischi intervertebrali iniziano a degenerare e si assottigliano. In alcuni casi, possono comprimersi completamente e causare lo sfregamento delle faccette articolari delle vertebre una contro l’altra. Il risultato è dolore e rigidità. Questa “usura” delle faccette articolari è indicato come osteoartrosi. Le modifiche ossee conseguenti all’invecchiamento e all’usura in generale rendono difficile per le articolazioni e per i legamenti, mantenere la colonna vertebrale in posizione corretta. Può presentarsi quindi anche una situazione di spondilolistesi degenerativa, dove le vertebre si muovono più del dovuto, e una vertebra può scivolare in avanti sopra quella sottostante. Se si verifica troppo slittamento, le ossa possono iniziare a premere sui nervi spinali e causare dolore fino alla paralisi se non si interviene. Talvolta questo scivolamento è favorito da una condizione congenita di non fusione degli archi vertebrali silente fino a che non indagata (istmolisi peduncolare).
Altra condizione problematica è la stenosi lombare che si verifica quando lo spazio intorno al midollo spinale si restringe e produce pressione sul midollo e sui nervi spinali. Quando i dischi intervertebrali collassano e si sviluppa l’osteoartrosi, il vostro corpo può rispondere facendo crescere nuovo tessuto osseo nelle faccette articolari per contribuire a sostenere le vertebre (osteofitosi) ma può comportare un restringimento del canale spinale. L’artrosi può anche causare addensamento dei legamenti che collegano le vertebre, che possono contribuire a restringere il canale spinale.
Esistono anche altre cause di mal di schiena, alcune delle quali possono essere gravi. Se avete una malattia vascolare o arteriosa, una storia di cancro, o di dolore che è sempre lì, nonostante aver diminuito il livello di attività o aver lavorato sulla postura con osteopati fisioterapisti professionisti, si deve sicuramente procedere con valutazioni ortopediche/fisiatriche e accertamenti.
In generale, il trattamento per la lombalgia rientra in una delle tre categorie: farmaci, fisioterapia/osteopatia e chirurgia, abbinabili tra loro.
Di solito il medico prescrive farmaci anti-infiammatori non steroidei che possono alleviare il vostro dolore con pochi effetti collaterali se assunti correttamente. Anche analgesici narcotici e cortisone possono essere di aiuto nei casi molto dolorosi. In alcuni casi si può ricorrere ad infiltrazioni ed ozonoterapia.
Farmaci e fisioterapia/osteopatia combinati spesso alleviano il dolore tanto da consentirvi di fare tutte le vostre attività della vita quotidiana.La fisioterapia/osteopatia può consistere in modalità passive di trattamento (come la terapia manuale) o attive con esercizi fisici per ripristinare il movimento e la forza della parte bassa della schiena. Il mal di schiena o lombalgia è un problema purtroppo molto diffuso. Quasi tutte le persone hanno avuto l’esperienza di dolore alla schiena nel corso della vita. Questo dolore può variare di intensità, di durata e soprattutto di causa. In generale spesso però la lombalgia può rendere difficile praticare molte attività della vita quotidiana. E’ importante anche sapere che il dolore talvolta si presenta in sede lombare ma la causa potrebbe essere altrove, ecco perchè è sempre opportuno che il professionista cui vi rivolgete abbia un approccio globale alla colonna vertebrale e ai diversi apparati (muscoloscheletrico, viscerale, craniosacrale).
Ci sono molte cause di lombalgia. Talvolta si verifica dopo un movimento specifico come il sollevamento di un peso o il semplice piegarsi in avanti. In altri casi non si riesce a ricondurre ad un evento presciso ma probabilmente ad una sommatoria di situazioni potenzialmente stressanti per il corpo. Anche l’invecchiamento svolge il suo ruolo provocando alterazioni degenerative della colonna vertebrale. Questi cambiamenti possono iniziare già dopo i 25 anni (fine del periodo di crescita) e possono renderci predisposti al mal di schiena, soprattutto se si esagera con le nostre attività o con lo sport. Questi cambiamenti tuttavia, non impediscono alla maggior parte delle persone di essere attive, e in generale, di condurre una vita senza dolore.
Una delle cause più comuni di mal di schiena è il dolore muscolare da eccesso di attività. I muscoli e le fibre legamentose possono essere lesionati o eccessivamente stirati. Questo problema spesso è causato da quel primo allenamento o da lavori in giardino troppo pesanti o dallo spalare la neve in un giorno solo. Abbiamo tutti familiarità con questa rigidità e con il dolore nella parte bassa della schiena (e in altre zone del corpo) che di solito va via in pochi giorni. In questi casi sarebbe opportuno non sottovalutare il problema se tende a ripetersi ad ogni attività un po’ più impegnativa, perchè spia di componenti nel corpo che probabilmente non lavorano correttamente, “non sono libere”, e quindi tendono a sovraccaricare di lavoro altre zone. Mantenere una buona mobilità in tutto il corpo ha sempre uno scopo preventivo oltre che curativo.
Alcune persone, invece, sviluppano un mal di schiena che non va via in pochi giorni. Questo, a volte, può significare che ci sia una lesione di un disco intervertebrale (protrusione). Piccoli strappi alla parte esterna del disco (anello fibroso) a volte si verificano con un evento traumatico, altre con l’invecchiamento, altre ancora da sovraccarico delle strutture per problematiche concomitanti (es. listesi). Alcune persone con le lesioni del disco non hanno alcun dolore. Altri possono avere dolore che dura per settimane, mesi o anche di più. Perché alcune persone hanno dolori e altri no, non è ben chiaro. E’ necessario approfondire ogni caso e valutare le problematiche posturali e viscerali correlate. La protrusione di per sè non giustifica un grande dolore, ma probabimente “l’intorno anatomico” sì, in termini di tensioni profonde muscolari, fasciali, durali (meningi spinali), infiammazione con edema locale, circolazione congesta, ecc.
La situazione peggiora invece se il disco è molto usurato o danneggiato e il nucleo può spremere fino ad uscire fuori dall’anello fibroso (ernia). Quando l’ernia del disco sporge verso il canale spinale, produce una pressione sui nervi spinali sensitivi, causando dolore sia alla schiena ma molto spesso il dolore scende giù lungo i nervi arrivando ad interessare regioni dell’arto inferiore, cambiando localizzazione a seconda dei nervi spinali interessati (sciatalgia e crurarlgia i più comuni). Talvolta il dolore all’arto inferiore esiste senza dolore alla schiena ma il problema è vertebrale (qualcosa comprime la radice spinale alla sua origine). Attenzione ai movimenti in torsione, soprattutto con carichi….sono un modo efficace per procurarsi delle ernie.
Per quanto riguarda l’invecchiamento, i dischi intervertebrali iniziano a degenerare e si assottigliano. In alcuni casi, possono comprimersi completamente e causare lo sfregamento delle faccette articolari delle vertebre una contro l’altra. Il risultato è dolore e rigidità. Questa “usura” delle faccette articolari è indicato come osteoartrosi. Le modifiche ossee conseguenti all’invecchiamento e all’usura in generale rendono difficile per le articolazioni e per i legamenti, mantenere la colonna vertebrale in posizione corretta. Può presentarsi quindi anche una situazione di spondilolistesi degenerativa, dove le vertebre si muovono più del dovuto, e una vertebra può scivolare in avanti sopra quella sottostante. Se si verifica troppo slittamento, le ossa possono iniziare a premere sui nervi spinali e causare dolore fino alla paralisi se non si interviene. Talvolta questo scivolamento è favorito da una condizione congenita di non fusione degli archi vertebrali silente fino a che non indagata (istmolisi peduncolare).
Altra condizione problematica è la stenosi lombare che si verifica quando lo spazio intorno al midollo spinale si restringe e produce pressione sul midollo e sui nervi spinali. Quando i dischi intervertebrali collassano e si sviluppa l’osteoartrosi, il vostro corpo può rispondere facendo crescere nuovo tessuto osseo nelle faccette articolari per contribuire a sostenere le vertebre (osteofitosi) ma può comportare un restringimento del canale spinale. L’artrosi può anche causare addensamento dei legamenti che collegano le vertebre, che possono contribuire a restringere il canale spinale.
Esistono anche altre cause di mal di schiena, alcune delle quali possono essere gravi. Se avete una malattia vascolare o arteriosa, una storia di cancro, o di dolore che è sempre lì, nonostante aver diminuito il livello di attività o aver lavorato sulla postura con osteopati fisioterapisti professionisti, si deve sicuramente procedere con valutazioni ortopediche/fisiatriche e accertamenti.
In generale, il trattamento per la lombalgia rientra in una delle tre categorie: farmaci, fisioterapia/osteopatia e chirurgia, abbinabili tra loro.
Di solito il medico prescrive farmaci anti-infiammatori non steroidei che possono alleviare il vostro dolore con pochi effetti collaterali se assunti correttamente. Anche analgesici narcotici e cortisone possono essere di aiuto nei casi molto dolorosi. In alcuni casi si può ricorrere ad infiltrazioni ed ozonoterapia.
Farmaci e fisioterapia/osteopatia combinati spesso alleviano il dolore tanto da consentirvi di fare tutte le vostre attività della vita quotidiana. La fisioterapia/osteopatia può consistere in modalità passive di trattamento (come la terapia manuale) o attive con esercizi fisici per ripristinare il movimento e la forza della parte bassa della schiena. E’ fondamentale anche un’igiene posturale del paziente, con riposo fisico e attenzione ai movimenti pericolosi, laddove necessario anche apportare modifiche alla propria dieta. Talvolta vengono utilizzati corsetti del tipo di quelli che possono essere avvolti intorno alla schiena, i più efficaci sono quelli semi rigidi con stecche posteriori e laterali; attenzione però a non utilizzarli sempre altrimenti la muscolatura non sarà più in grado di dare il corretto sostegno alla colonna.
La chirurgia per la lombalgia deve essere presa in considerazione solo quando sono state tentate tutte le opzioni di trattamento non chirurgico ed hanno fallito. Inoltre, la chirurgia dovrebbe essere considerata solo se il medico può individuare con certezza la causa del vostro dolore.fondamentale anche un igiene posturale del paziente, con riposo fisico e attenzione ai movimenti pericolosi, laddove necessario anche apportare modifiche alla propria dieta. Talvolta vengono utilizzati corsetti del tipo di quelli che possono essere avvolti intorno alla schiena, i più efficaci sono quelli semi rigidi con stecche posteriori e laterali; attenzione però a non utilizzarli sempre altrimenti la muscolatura non sarà più in grado di dare il corretto sostegno alla colonna.
La chirurgia per la lombalgia deve essere presa in considerazione solo quando sono state tentate tutte le opzioni di trattamento non chirurgico ed hanno fallito. Inoltre, la chirurgia dovrebbe essere considerata solo se il medico può individuare con certezza la causa del vostro dolore.