Dott.ssa Alessia Sapei – Osteopata Fisioterapista a Torino

CERVICALGIA E ANSIA: il ruolo del Sistema Nervoso Autonomo

Durante questo periodo di grande difficoltà per tutti credo sia un problema comune soffrire di ansia, almeno un po’….chi è già un “habituè” saprà sicuramente riconoscere una cervicalgia da ansia, ma per tutti i neofiti ecco due parole a riguardo.
Ansia e stress nervoso possono provocare cervicale, dolori diffusi e altri sintomi? Certo che sì! Ora, è vero che siamo nell’era dello psicosomatico in generale, ma in questo caso direi che esistono davvero delle correlazioni. Valutiamo in questo articolo il ruolo del sistema nervoso neurovegetativo… il nostro sistema autonomo è preparato a rispondere a situazioni di emergenza (Ortosimpatico = Fight (combatti) or Fly (scappa) or Freeze (panico che “congela”)), ma non è “capace” di capire quando il pericolo è reale o solo pensato o terminato, per cui potrebbe rimanere costantemente “in attacco” anche quando vorresti rilassarti ma l’ansia ti mantiene in stato d’allerta. Di conseguenza aumenteranno la frequenza cardiaca, la pressione e sicuramente il tono muscolare (di tutti i muscoli non solo quelli cervicali!!!). Per contro il sistema parasimpatico (Parasimpatico = Rest (riposa) and Digest (digerisci)) si comporta al contrario, ti rilassa, ti aiuta a digerire, rallenta la frequenza cardiaca; il principale rappresentante è il nervo vago, responsabile tra l’altro anche di un’azione antinfiammatoria. I due sistemi non sono realmente antagonisti, è un po’ più complesso, ma indicativamente essi si modulano vicendevolmente, con proporzionalità inversa. Da qui si deduce che possiamo quindi trovarci in una situazione di aumento del tono muscolare (maggiore attivazione dell’ortosimpatico) e una contemporanea riduzione della capacità antinfiammatoria (minore attivazione del parasimpatico)…risultato…Cervicalgia muscolotensiva! A cascata potremmo andare incontro a cefalea, rigidità cervicale, dolori diffusi da infiammazione generale, problemi digestivi, disturbi del sonno, bruxismo, ecc.
Inoltre l’American Psychological Association afferma che se la persona ha una emotività fortemente negativa abbassa le capacità del sistema di essere performante come antinfiammatorio di se stesso, creando dei circoli viziosi importanti.
Quindi che si fa in autonomia? Cerchiamo di abbassare le tensioni con respirazione diaframmatica, facciamo del movimento e dello stretching, yoga, tai chi, pilates, attività che ci scarichino senza irrigidire i muscoli, tecniche di training autogeno, ecc.
Da chi possiamo farci aiutare? Fisioterapista, Osteopata, Insegnanti delle suddette attività psicomotorie, Psicologi per fare un percorso di crescita personale e di gestione dell’ansia.
“Mens sana in corpore sano”…e viceversa…..!!!